Dal 6 dicembre riapre la Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini” con un omaggio a tre pittori “di casa” alla Scuola vigezzina.
La nuova mostra, visitabile fino al 1 giugno 2025, propone un inedito dialogo tra le opere di Alfredo Belcastro, Severino Ferraris e Alessandro Giozza e la contemporaneità di Giovanni Frangi, Antonella Gerbi e Jill Mathis
Il breve “riposo” tardo autunnale della Scuola di Belle Arti di Santa Maria Maggiore ha permesso alla Fondazione Rossetti Valentini di studiare una mostra inedita, un omaggio per tre personaggi di spicco per la valle dei pittori, che hanno instaurato un profondo legame con la Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”: Alfredo Belcastro, Severino Ferraris e Alessandro Giozza. L’esposizione diventa così occasione per celebrare il ruolo di benefattori di Belcastro e Ferraris e un tributo ad Alessandro Giozza, amato insegnante e sostenitore della Scuola vigezzina.
Non solo, il percorso è inusuale perché alle opere “classiche” si affiancano le creazioni contemporanee di tre artisti apprezzati: la scultrice Antonella Gerbi, il pittore Giovanni Frangi e la fotografa Jill Mathis. Un dialogo, dunque, in grado di valorizzare tanto le opere “di casa”, quanto le testimonianze contemporanee di tre dei più interessanti rappresentanti del mondo artistico di oggi.
Apparteneva al pittore Alfredo Belcastro (1893-1961) “Il Nido del Sole”, la villa-studio donata alla Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini” da Lucia Antonioli, nipote della moglie del pittore. Belcastro frequentò i corsi di pittura e ornato presso la Scuola di Belle Arti a inizio ‘900 e nel giro di pochi anni ottenne fama internazionale. Tratto distintivo delle sue opere è la luce, protagonista assoluta dei suoi paesaggi.
Giovanni Frangi (Milano, 1959) è un pittore contemporaneo noto per il suo stile evocativo e raffinato, che esplora tematiche legate alla memoria, alla natura e al paesaggio. La sua arte unisce una sensibilità per la luce e l’atmosfera a una forte attenzione ai dettagli e al colore. Frangi lavora spesso su grandi tele, in cui le immagini si fondono in una sorta di astrazione lirica. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, ottenendo riconoscimenti per il suo approccio personale alla pittura.
Severino Ferraris (1903-1979) frequentò i corsi di disegno e pittura presso la Scuola di Belle Arti sotto la guida di Enrico Cavalli, poi di Dario Giorgis e dello zio Carlo Fornara. Seguì la strada del divisionismo e ottenne un certo successo nazionale e internazionale. Oltre al tema prediletto del paesaggio, si dedicò anche alla ritrattistica. La luce e il colore rivestono grande importanza anche nella sua pittura, come da tradizione vigezzina. Il suo atelier a Prestinone è stato donato alla Scuola: obiettivo presente e futuro è una sua valorizzazione quale luogo di produzione dedicato alla stampa d’arte e alle residenze artistiche.
Jill Mathis è una fotografa e artista visiva statunitense, conosciuta per il suo approccio innovativo alla fotografia. Il suo lavoro esplora temi come l’intimità, la memoria e l’identità, spesso utilizzando tecniche di manipolazione digitale per creare immagini evocative. Mathis è già stata protagonista alla Belle Arti “Rossetti Valentini” con corsi e workshop molto apprezzati. Le sue opere sono state pubblicate in riviste internazionali e sono state raccolte in collezioni private e pubbliche.
Alessandro Giozza (1939-2024) è stato ideatore della corrente neosintetista con la collaborazione della pittrice neosintetista Ornella Pelfini, ha lavorato da sempre in Valle Vigezzo, portando avanti importanti ricerche e sperimentazioni artistiche. Ha appreso la tecnica sotto la guida del Maestro Tullio Giovenzani. Le sue opere giovanili sono improntate sull’interpretazione e descrizione della sua terra. Segue una fase di allontanamento dal concetto tradizionale del paesaggio, definibile come “periodo geometrico”, arrivando poi a una ricerca della sintesi dello spazio e dei colori. Per molti anni Giozza è stato apprezzato insegnante di disegno alla Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”, dove ha trasmesso il suo sapere e la sua passione a tanti bambini e adulti.
La scultrice Antonella Gerbi lavora prevalentemente con ceramica, bronzo e legno. La sua arte esplora il corpo umano, la figura femminile e l’interazione tra l’individuo e lo spazio circostante, creando opere che combinano astrazione e realismo. Il suo stile, caratterizzato da forme morbide e fluide, pone particolare attenzione al movimento e alla dinamica tra le sculture e il contesto. Ha esposto in diverse gallerie e mostre, sia in Italia che all’estero. Gerbi è anche nota per l’integrazione delle sue opere in spazi pubblici, dove le sue sculture diventano parte integrante dell’ambiente.
Il cuore del percorso espositivo è composto dalle opere di Belcastro e Ferraris, appartenenti alla collezione della Scuola, e dalle opere di Giozza, parte della collezione dei figli. Questo viaggio nella tradizione vigezzina si arricchisce di tre opere degli artisti contemporanei che, ognuna per motivi differenti, riescono a creare punti di contatto con i quadri degli artisti legati alla Scuola d’arte del capoluogo vigezzino.